Quando la sartoria è sinonimo di arte e di lavoro

Alle porte di Dakar un Centro di formazione sartoriale promosso dall’associazione italo-senegalese Sunugal offre l’opportunità a giovani donne di imparare un mestiere e di guadagnarsi da vivere con creatività

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Partire da micro-progetti locali per incentivare lo sviluppo sociale ed economico dell’area periferica di Dakar: è questa l’utopia in cui credono i soci e i sostenitori di Sunugal. Questa idea non appartiene più a un mondo visionario di intenti, ma è ormai reale. È infatti da 12 anni che l’associazione Sunugal, composta da senegalesi e italiani, porta avanti una serie di iniziative educative e di lavoro che coinvolgono giovani e donne senegalesi.

L’obiettivo è quello di offrire loro strumenti preziosi per imparare un mestiere. In questo modo, l’incontro fra educazione, teoria e pratica permette loro di specializzarsi in un determinato settore professionale, sentendosi gratificati e realizzati.

Un’importante iniziativa riguarda la formazione nel campo sartoriale che viene attuata presso il Centro socio-culturale di Dakar. Alle donne che manifestano interesse in materia viene data l’opportunità di attuare un percorso educativo triennale, grazie al quale imparano l’arte di creare e lavorare tessuti, acquisendo così un bagaglio di conoscenze indispensabile per intraprendere un percorso esistenziale in piena autonomia.

sartoria sunugalUna vecchia Singer, ceduta più o meno generosamente da qualche occidentale, può far la differenza in Africa: ciò che apparentemente è vecchio e fuori moda viene riutilizzato in modo creativo, viene rivalorizzato, dandogli una nuova utilità sociale. Anche vecchie stoffe, ancora piene di colori, e piccoli oggetti di tante forme vengono plasmati dalle mani abili delle donne africane e trasformati in un originale capo d’abbigliamento.

Le ragazze che hanno studiato presso il Centro socio-culturale di Dakar hanno creato opere tessili uniche, infondendo in esse inventiva e abilità sartoriale. I patchwork – mosaici di stoffa variopinti – danno vita a piccole e grandi borse, sciarpe che poi diventano eleganti coprispalle, vestiti eleganti e comodi, simpatici cappellini in cui si osserva la geniale arte del riciclaggio.

Tra le artiste-stiliste che hanno studiato presso il centro vi è anche la talentuosa Mary Serah Koroma, originaria della Sierra Leone, spesso in Italia per mostrare le sue raffinate e policrome creazioni, sintesi perfetta tra i colori della terra natia e la visione occidentale dei materiali.

Questo progetto di formazione sartoriale avviato dall’associazione Sunugal – il cui nome in lingua wolof significa “la nostra barca” – permette di costruire un futuro diverso per le donne, allontanandole da situazioni di povertà ed emarginazione. L’aspetto importante è che questo universo femminile, imparando un lavoro così specializzato e utile, può camminare con le proprie forze, senza dover appoggiarsi ai diktat di certi atteggiamenti maschilisti ancora diffusi in alcuni villaggi e famiglie.

Altro aspetto importante è la valorizzazione delle tradizioni artistiche locali. Con il loro lavoro di stiliste e di sarte, le donne senegalesi fanno conoscere preziosi tessuti africani, come il Bogolan, formato da strisce di cotone tessute a mano e cucite l’una accanto all’altra, e il meno noto Jaxass (parola che in wolof significa “miscuglio”), caratterizzato da una combinazione di ritagli di stoffa.

Originariamente il tessuto Jaxass simboleggiava il rifiuto dei beni materiali; oggi si può considerare una tecnica ecologica per riutilizzare in modo intelligente, economico e divertente ritagli e avanzi di stoffe.

Silvia C. Turrin

Per approfondire:
Il sito dell’Associazione Sunugal

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